Sono appena state pubblicate, sulla piattaforma Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), le Linee guida predisposte dalla Società italiana di Parodontologia e implantologia (SIdP) per il “Trattamento della parodontite di stadio I-III”.
 
Il corposo lavoro è l’adattamento italiano alle Linee guida della Federazione Europea di Parodontologia, e ha l’obiettivo di guidare il professionista, in quattro step principali, nel trattamento della parodontite nei suoi vari stadi di malattia alla luce delle evidenze scientifiche più recenti.
 
Prima di iniziare la terapia parodontale vanno controllati se possibile i fattori di rischio sistemici e locali, cambiati i comportamenti dei pazienti, se non corretti: ad esempio il fumo andrebbe eliminato o moderato. Il dentista, prima di eseguire le manovre di igiene orale sottogengivale, deve eliminare la placca e il tartaro presenti nelle sedi sopragengivali e fare in modo che il paziente attraverso le adeguate manovre di igiene orale domiciliare si presenti ai controlli con poca o nulla placca sui denti. Il secondo step riguarda la strumentazione sottogengivale con curettes ed ultrasuoni, spesso da eseguire in regime di anestesia locale.
 
Dopo questa strumentazione vanno attese dalle 8 alle 12 settimane per valutare la guarigione dei tessuti. L’obiettivo è ottenere tasche gengivale profonde massimo 4 mm e assenza di sanguinamento della gengiva quando viene introdotta la sonda parodontale.
Se questo obiettivo non è raggiunto si passa al terzo step: si può ripetere la strumentazione non chirurgica o si può valutare di utilizzare terapie non chirurgiche aggiuntive, come antibiotici locali e probiotici, la maggior parte delle quali, però non è dimostrato abbiano benefici aggiuntivi. Per i difetti gravi è necessaria la chirurgia parodontale per ottenere la chiusura della tasca e il ritorno ad uno stato di salute dei tessuti.
Il quarto step riguarda il mantenimento del controllo dell’infiammazione gengivale. Questo può avvenire solo grazie a regolari sedute professionali di controllo, la cosiddetta terapia parodontale di supporto.